Le Corbusier
114 - Ronchamp, 1950
Modello in legno, 37.5 x 71.5 x 61 cm
Fondation Le Corbusier, Paris

Osservando i modelli, i piani, i bozzetti e gli schizzi per la cappella di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp risultano immediatamente evidenti il significato e la particolarità di questo edificio. Ancor oggi molti associano l’opera architettonica di Le Corbusier alle ville e «unità abitative» dalle linee rigorosamente geometriche e cubiche considerate la quintessenza dell'architettura modernista. La cappella di Ronchamp, invece, non risponde affatto a questa immagine. Lo stile architettonico è sorprendente, dinamico, organico o semplicemente poetico. Si tratta più di una scultura che di un’opera architettonica, o meglio di un’eccezionale sintesi tra arte, scultura e architettura.
Già nei primi disegni eseguiti in gioventù Le Corbusier studia le linee e le strutture essenziali di ciò che vede. Un procedimento di questo genere lo si ritrova anche all'inizio del progetto per la chiesa di Ronchamp. Le Corbusier scrive in un testo di aver raccolto un guscio di granchio sulla spiaggia di Long Island, nei pressi di New York, nel 1946. Con pochi tratti l'artista e architetto disegna la struttura del guscio. Da qui, con altri bozzetti e schizzi sviluppa via via la forma organica per il tetto della cappella.
«L'effetto dell'opera (architettura, statua o dipinto) sullo spazio circostante: onde, grida o clamori, l’ambiente vicino o più lontano ne è scosso, colpito, dominato o accarezzato. Si presenta un fenomeno di concordanza, esatto come una matematica – una vera manifestazione di acustica plastica.»
Dopo la Seconda guerra mondiale Le Corbusier rivede il proprio approccio all’architettura. Cambiano i materiali e con essi le strutture delle superfici e le possibilità di impiego. Le Corbusier utilizza il calcestruzzo a vista, che presenta una superficie grezza ed essenziale. Il calcestruzzo può essere colato e assume quindi qualsiasi forma – che Le Corbusier chiama «superficie modellabile». Con la cappella di Ronchamp, realizzata tra il 1950 e il 1953, l'artista e architetto spinge all’estremo questo concetto.