Anni Albers
105 - Ancient Writing, 1936
Cotone, rayon e filo metallico, 150.5 x 111.8 cm
Smithsonian American Art Museum, Gift of John Young

Questo è uno dei primi lavori che Anni Albers realizza dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti. L’arazzo Ancient Writing – scrittura antica – viene tessuto nel 1936. Alla fine dell’anno precedente, Albers viaggia per la prima volta in Messico insieme al marito.
L’opera è realizzata in cotone e viscosa scura e lucente. Il materiale si distingue per la morbidezza e la caduta armoniosa. È una fibra sintetica che Albers porta con sé dalla Germania negli Stati Uniti.
La parte centrale nera è incorniciata lateralmente da strisce color crema, che ne accentuano ulteriormente l’oscurità. Il tessuto è a maglie larghe, lavorato in strisce di diversa ampiezza. Dal fondo nero spiccano forme astratto-geometriche che brillano con diversi gradi di luminosità.
Albers utilizza qui i cosiddetti «fili di trama fluttuanti». Con fili di trama si intende in tessitura i fili paralleli che si intrecciano trasversalmente ai fili dell’ordito, tesi verticalmente sul telaio. I «fili di trama fluttuanti» di Albers, costituiti da un filo aggiuntivo, possono passare sopra più fili di ordito senza intrecciarsi con essi.
Le forme ricordano sezioni o singole frasi di un testo. Alcune delle forme più grandi presentano strutture di tessitura variabili. Nel 1968 Albers afferma:
«Sono più interessata alla voce del singolo filo che alle superfici.»
Anni Albers integra la tessitura con fili metallici ritorti che luccicano e scompaiono, a seconda della posizione. Da secoli tessitrici e tessitori degli Inca e dei Maya producono tessuti a doppia trama, arricchendoli con lamine e fili metallici. Durante i suoi viaggi, Albers poté scoprire queste tecniche tessili.
L’arazzo fa riferimento all’ approfondito confronto di Anni Albers con le tradizioni tessili del Centro e Sud America. Al tempo stesso, esso rientra tra i suoi primi esempi di tessuti che richiamano il testo e la scrittura. Con il titolo, Ancient Writing, viene evocato il mistero di una forse ormai illeggibile, scrittura antica.